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Dott. Marco D’Ettorre
Specialista in Chirurgia plastica, Ricostruttiva ed Estetica
“Il mio compito, come Chirurgo Plastico, è quello di perfezionare l’armonia tra le forme, valorizzando l’unicità di ognuno.”
L’intervento di blefaroplastica generalmente viene ben tollerato. Durante l’intervento è consigliabile associarvi una blanda sedazione, che possa attenuare eventuali fasi di discomfort e tranquillizzare il/la paziente, specie in caso di blefaroplastica inferiore. Nel postoperatorio, i comuni antinfiammatori sono solitamente sufficienti a tenere sotto controllo la sintomatologia dolorosa.
No, perché durante l’intervento di blefaroplastica si agisce sui tessuti molli e non sul globo oculare, avendo cura di limitare e controllare qualsiasi forma di sanguinamento
Le incisioni sono generalmente poco visibili, dopo un’iniziale fase in cui può apparire arrossata, in quanto poste a ridosso del solco palpebrale, una piega naturale della palpebra superiore, oppure internamente o subito al di sotto del bordo ciliare della palpebra inferiore.,Tuttavia, è bene evitare esposizione al sole diretto della cicatrice per i primi 6 mesi, ed utilizzare sempre filtri solari.
L’indicazione ad intervento sussiste in tutti quei casi in cui i pazienti presentino un aspetto cadente o rugoso della palpebra, che può essere più o meno marcato a seconda dell’età, del sesso (spesso le donne riferiscono difficoltà nel truccarsi) e delle caratteristiche proprie di ciascuno. Inoltre, trova indicazione in quei casi in cui il paziente lamenti un aspetto più stanco ed invecchiato legato alla presenza di borse adipose evidenti, specie a livello delle palpebre inferiori. E’ un quadro piuttosto frequente tanto che la blefaroplastica costituisce uno degli interventi più richiesti ed eseguiti nel mondo. La blefaroplastica è comunque generalmente un intervento richiesto soprattutto nella quarta-quinta decade.
Soprattutto nel caso di pazienti con eccesso cutaneo di entità lieve o moderata, per pazienti più giovani, ma anche per blefarocalasi più severe, si può valutare in corso di prima visita un approccio non chirurgico, basato sul “restringimento” della pelle: si parla di blefaroplastica non chirurgica. Questa metodica può essere utilizzata anche per attenuare le rughe perioculari (intorno agli occhi).
Inoltre, può risultare utile l’impiego di botulino, sia per ridurre le rughe d’espressione ai lati degli occhi (zampe di gallina), sia per definire lieve un lifting del sopracciglio, in caso sia indicato. Nel caso della palpebra inferiore può essere eseguito il trattamento del solco lacrimale mediante iniezione di sostanze riempitive.
Infine sono in crescita le richieste di una vera e propria bioristrutturazione delle palpebre (atta a ridurre le rughe sottili e le occhiaie) mediante sostanze di derivazione naturale, quali polinucleotidi.
Non necessariamente. Nel corso della prima visita, viene valutato il grado di cedimento dei tessuti palpebrali e perioculari. Può essere infatti talvolta riscontrata una “caduta” del sopracciglio che può mimare un eccesso cutaneo palpebrale. In questi casi, la procedura suggerita sarebbe un lifting del sopracciglio, chirurgico o meno (es. tossina botulinica). Il lifting del sopracciglio può anche costituire un passaggio preliminare alla blefaroplastica superiore e vi si può associare.
In presenza di un occhio scavato ma con eccesso cutaneo, si procede alla rimozione della sola pelle e, in accordo con le più moderne tecniche operatorie, al reintegro di tessuto adiposo mancante mediante tecnica di lipofilling o lipostruttura, per conferire uno sguardo più pieno e giovanile: è il caso della blefaroplastica additiva
Con il progredire dell’età, ma può riscontrarsi anche in soggetti giovani, tende a palesarsi un solco nella palpebra inferiore che prende il nome di tear through o solco lacrimale. Questo può essere attenuato con metodiche non chirurgiche o più compiutamente mediante un rimodellamento delle borse adipose o iniezione di grasso autologo preventivamente trattato
Nel caso di soggetti giovani si può assistere ad un quadro clinico in cui a livello della palpebra inferiore non vi sia pelle in eccesso da rimuovere, ma solo componente adiposa da ridurre. In tali casi è valida l’applicazione della tecnica di blefaroplastica inferiore per via transcongiuntivale
Le palpebre si fondono medialmente e lateralmente costituendo i canti mediale e laterale. Le procedure atte a trattare queste zone vengono chiamate cantoplastiche, di cui fa parte anche la cantopessi
Nel corso della blefaroplastica superiore, il muscolo orbicolare viene generalmente ridotto per evitare che contribuisca ad un “bulging” locale. In alcuni casi inoltre si può assistere ad un’ipertrofia del muscolo orbicolare nella palpebra inferiore, con un tipico aspetto rigonfio sotto il bordo ciliare specie quando il/la paziente sorride. Mediante una blefaroplastica inferiore transcutanea sarà possibile ridurlo
Assolutamente sì, si parla di blefaroplastica totale. In tutti quei casi dove vi sia indicazione, è sempre consigliabile associare le due procedure per massimizzare i risultati.
La blefaroplastica totale è inoltre associabile ad un intervento maggiore, come il lifting del viso o il midface lifting.
Di norma è preferibile evitare i mesi più caldi dell’anno, come luglio e agosto, sebbene ciò sia comunque possibile a patto che il/la paziente non si esponga al caldo né sole diretto.
La blefaroplastica è l’intervento che consente di rimodellare le palpebre, sia agendo sulla sua struttura cutanea sia muscolare o adiposa o fibrosa. Dopo alcuni mesi il risultato è da ritenersi stabile, sebbene il processo di invecchiamento sia comunque fisiologico ed inesorabile e dunque una lieve recrudescenza è lecito attenderla dopo alcuni anni.
Assolutamente sì. Gli xantelasmi, inestetici accumuli giallastri di colesterolo, spesso si formano in sede palpebrale. La loro rimozione può avvenire contestualmente alla blefaroplastica, sia chirurgica sia non chirurgica.
Tutto è legato alla tipologia del lavoro svolto. Se lo svolgimento della propria attività lavorativa comporta sforzi fisici, è lecito attendere la guarigione ultimata. Diversamente, in caso di attività in ufficio o sedentaria, non ci sono controindicazioni, fatto salvo l’attenersi alle prescrizioni mediche
Dopo l’intervento di blefaroplastica è consigliabile evitare attività fisica intensa per i primi 10 giorni. Ciò è legato al fatto che questa potrebbe determinare un aumento dell’edema locale e della persistenza dei lividi.
Dopo l’intervento di blefaroplastica può seguire una fase di edema. Vengono inoltre consigliate applicazioni di unguenti oftalmici, per cui è consigliabile attendere alcuni giorni
E’ bene rimandare il taglio dei capelli a cicatrizzazione ultimata, ovvero dopo circa 5-7 giorni dall’intervento di blefaroplastica
E’ bene attendere almeno 5-7 giorni per uno shampoo e preferibilmente subito dopo recarsi dal medico per il controllo.
Sebbene non vi sia una controindicazione alla doccia, è bene ricordare che i vapori e gli ambienti molto caldi possono favorire la creazione di un ambiente eccessivamente umido, definendo così più facilmente una macerazione dei tessuti prima di 5-7 giorni. È possibile invece fare docce brevi e tiepide avendo cura di non bagnare il capo.
Nelle prime giornate postoperatorie di una blefaroplastica è bene evitare di traumatizzare la parte, avendo dunque cura di non colpire accidentalmente le palpebre con le stecche degli occhiali.
Dopo l’intervento di blefaroplastica si assiste ad un gonfiore locale, per cui è consigliabile attenderne la riduzione o comunque la cicatrizzazione ultimata
Dopo l’intervento di blefaroplastica è preferibile evitare di traumatizzare la parte con dispositivi che inducano un sottovuoto, come occhialini per piscina e maschere da sub per almeno un mese.
Il sole è certamente un elemento cui prestare attenzione nell’immediato postoperatorio di qualsiasi intervento, blefaroplastica compreso. Una volta rimossi i punti, che nel caso della blefaroplastica sono fili sottilissimi, è bene proteggere la cicatrice “fresca”, sebbene collocata posteriormente, dall’esposizione diretta del sole, con filtri specifici per almeno 6 mesi
I costi di un intervento di blefaroplastica sono legati a molteplici variabili: sede dell’intervento, anestesia, tecnica dell’intervento in base al quadro clinico, tipologia di rimodellamento eseguito sulle borse e strutture profonde, elementi da correggere, asimmetrie, mono- o bilateralità, ecc. Pertanto il preventivo definitivo dell’intervento sarà personalizzato e redatto in occasione della prima visita.